Tutti in ginocchio

Fuori imperversano neve, ghiaccio e temperature siberiane. Do un’occhiata alle notizie sul web e mi imbatto in questi titoli:

  • Meteo Italia: Burian mette in ginocchio la penisola
  • Gelo e neve, Italia in ginocchio
  • Buran mette in ginocchio i trasporti
  • L’ondata di gelo mette in ginocchio l’Italia
  • Burian mette in ginocchio il calcio

D0031781-A33C-4442-A3D7-CC59BF5FEEEA (1).JPG “L’Italia è in ginocchio!” Il gelo e la neve, al dire della stampa, avrebbero, dunque, messo l’Italia in ginocchio. Lode a Dio!

Che Provvidenza sarebbe se ci mettessimo tutti quanti veramente in ginocchio, ma non confessando o recriminando sulla propria incapacità o sulla incapacità delle istituzioni e quant’altro. Ma che ci si mettesse in ginocchio davanti al Cristo che guida la storia della nostra persona, la società e il mondo!

Che Grazia se ciascuno potesse accogliere la provocazione della neve come occasione di misurarsi con la presenza misteriosa ma reale di Dio che bussa alla porta del cuore attraverso le circostanze di cui è fatta la nostra esistenza.

La neve ci sta imponendo di rallentare. Le auto vanno più lente, laddove il traffico non è del tutto bloccato. Sui marciapiedi i passi sono tutto tranne che orgogliosi e spavaldi. Qualche scuola decide di restare chiusa. Alcuni appuntamenti sono spostati più in là.

Ben venga la neve, se questo servisse a  ridestare in noi le domande più vere e profonde della vita: chi siamo? Qual è il senso della nostra vita? Qual è l’origine, il fine del nostro cammino? Qual è il senso di tanta fatica e di tante difficoltà che investono la nostra esistenza e la segnano profondamente come la stanno segnando per molti di noi in questi tempi?

Guardo la neve scendere dal cielo e mi risuonano dentro le parole del Salmo 50, il “Miserere”, laddove si dice: “Aspergimi con rami d’issòpo e sarò puro; lavami e sarò più bianco della neve”. Queste parole erano sgorgate dal cuore del Re Davide dopo aver fatto una cosa schifosa.

È urgente lasciarci lavare dal Sangue di Cristo. C’è troppo male dentro il nostro cuore, c’è troppo odio che esplode in continuazione con una violenza omicida che non fatico a definire satanica. La cronaca ce lo documenta ogni giorno.

 

Il suono del cellulare mi distrae mentre sono intento alla tastiera. Un messaggio. Mi chiedo di chi sarà. È un’amica che vuole condividere con me il Messaggio dato poco fa a Medjugorje dalla Madonna alla veggente Mirjana:

“Cari figli, grandi cose ha fatto in me il Padre Celeste, come le fa in tutti quelli che lo amano teneramente e fedelmente e devotamente lo servono. Figli miei, il Padre Celeste vi ama e per il suo amore io sono qui con voi. Vi parlo: perché non volete vedere i segni? Con lui è tutto più semplice: anche il dolore, vissuto con lui, è più lieve, perché c’è la fede. La fede aiuta nel dolore, mentre il dolore senza fede porta alla disperazione. Il dolore vissuto ed offerto a Dio, eleva. Mio Figlio non ha forse redento il mondo per mezzo del suo doloroso sacrificio? Io, come sua Madre, nel dolore e nella sofferenza sono stata con lui, come sono con tutti voi. Figli miei, sono con voi nella vita: nel dolore e nella sofferenza, nella gioia e nell’amore. Perciò abbiate speranza: la speranza fa sì che si comprenda che qui sta la vita. Figli miei, io vi parlo; la mia voce parla alla vostra anima, il mio Cuore parla al vostro cuore. Apostoli del mio amore, oh quanto vi ama il mio Cuore materno! Quante cose desidero insegnarvi! Quanto il mio Cuore desidera che siate completi, ma potrete esserlo soltanto quando in voi saranno uniti l’anima, il corpo e l’amore. Come miei figli vi chiedo: pregate molto per la Chiesa e per i suoi ministri, i vostri pastori, affinché la Chiesa sia come mio Figlio la desidera: limpida come acqua di sorgente e piena d’amore. Vi ringrazio”.

Mettiamoci in ginocchio!

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