ECCO TUA MADRE: UN MESE CON MARIA

Carissimi fratelli e sorelle in Cristo, pace a voi!  Stiamo vivendo un tempo di spine, acuminate e dolorose, che certamente lasciano un segno.

Coraggio e speranza ci sarebbero necessari come il pane quotidiano, ma sono merce rara. Lo scrittore francese Peguy direbbe: “Non si pensa mai alla cosa più semplice”. Proprio così: non si pensa mai ad alzare gli occhi al Cielo per chiedere aiuto. Prima di tutto per impedire che i segni diventino indelebili e poi  per contrastare lo scoraggiamento che stringe il cuore.

San Giovanni Paolo II scrisse nel suo libro intitolato Memoria e identità, che il limite imposto al male dell’uomo e del mondo “è in definitiva la Divina Misericordia”. Nel giorno dei suoi funerali, il cardinale Ratzinger  descrisse così il significato di quest’espressione nella vita del Papa.

“Divina Misericordia: Il Santo Padre ha trovato il riflesso più puro della misericordia di Dio nella Madre di Dio. Lui, che aveva perso in tenera età la mamma, tanto più ha amato la Madre divina. Ha sentito le parole del Signore crocifisso come dette proprio a lui personalmente: Ecco tua madre! Ed ha fatto come il discepolo prediletto: l’ha accolta nell’intimo del suo essere – Totus tuus. E dalla madre ha imparato a conformarsi a Cristo”.

La Madre di Dio, madre di Misericordia, contrasta il male con la purità del suo abbandono, con l’umiltà della sua obbedienza. Lei, la cui verginità era così materna che tutti i figli del mondo avrebbero voluto confluire nelle sue braccia, lei che avrà tolto le spine dal capo insanguinato del suo Figlio deposto dalla croce, può volgere a noi le mani per aiutarci a togliere quelle spine che ci straziano la carne.

Maria è una donna reale, una Madre che veramente consola chi le si affida con fiducia. Ogni volta che penso a Maria ciò che di lei sempre mi colpisce è il fatto che ha davvero creduto che “nulla è impossibile a Dio” e, forte di questa fiducia, si è lasciata guidare dallo Spirito Santo nell’obbedienza quotidiana ai suoi disegni. Come non desiderare, per la nostra vita, lo stesso abbandono fiducioso?

Si apre davanti a noi il mese di maggio, che la pietà popolare vuole dedicato a Maria in modo specialissimo. Accogliamo Maria nella nostra vita e nelle nostre case. Incoroniamola Regina dei nostri cuori. Onoriamola ogni giorno con la preghiera del Santo Rosario.

Ora le scuole continuano a rimanere chiuse, ma nulla ci impedisce di iscriverci alla scuola più bella che esista, quella dove si insegna l’amore. Chi è con la Madre è nella scuola dell’amore. Chi desidera frequentare la scuola dell’amore dovrebbe incondizionatamente essere con la Madonna.

Vogliamo vivere questo mese di maggio mettendoci tutti alla scuola di Maria e con Maria che, sotto la Croce di Gesù,  ci ha accolti nel suo amore fedele. Mentre Gesù moriva, col cuore straziato dal dolore, lei ha udito le parole “Donna, ecco tuo Figlio!”. In questo testamento del Figlio morente, che termina così la Sua vita terrena, sono inclusi tutti i figli dell’uomo, fino alla fine del mondo.

Vivere con Maria nostra Madre, consacrarsi, dedicarsi ed abbandonarsi a lei è un grande dono e una grande grazia.

La Madre nostra ci promette che, grazie all’amore, diverremo tutti belli. Le deformazioni scompariranno e non ci sarà più nemmeno la morte. Tutte le spine fioriranno e i segni che ci hanno lasciato si trasfigureranno. Ma solo attraverso l’Amore!

La via dell’amore è la via della vita. Maria è madre d’amore e di vita. Lei desidera condurre tutti alla vita vera in Dio!

Coraggio, allora. Come amava ripetere don Orione: Ave Maria e avanti!

 don Paolo

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